Tutto iniziò quando una prof della mia scuola entrò nella mia classe con un libretto rosso in mano e cominciò a parlare di un'associazione chiamata "intercultura".
Inizialmente il mio scopo era quello di passare un mese solo all'estero, in un paese che fosse diverso dagli Stati Uniti o Inghilterra, un paese completamente diverso dal mio.
Ne parlai con i miei genitori e decidemmo di andare alla riunione informativa.
Uscendo dalla sala in cui si svolse la riunione mio papà mi chiese se mi avrebbe fatto piacere provare a fare l'annuale. Sono sincera, inizialmente ci ho pensato cento, mille volte. Pensavo a tutto quello che avrei dovuto lasciare in Italia e a tutto ciò a cui avrei potuto andare incontro.
Alla fine la presi come una specie di sfida contro me stessa e mi iscrissi.
Iniziarono così le giornate passate a cercare di trovare risposte a domande quali "racconta un episodio in cui ti sei trovato in difficoltà. Come hai reagito?"
Dai, seriamente..quali grandi difficoltà può aver affrontato una normale ragazza di 16 anni?
Dopo aver consegnato il tutto arrivò la convocazione alle prime selezioni: il 21 novembre avrei dovuto affrontare il test psicologico.
Ci fecero disegnare un "bellissimo" albero da frutto (ahaha) e ci consegnarono un questionario da completare.
Alcune domande erano sconvolgenti! Addirittura chiedevano se avessimo mai sentito l'anima staccarsi dal corpo ahaha
Nonostante tutto la prima fase di selezione va a buon fine. Iniziò così l'incubo del fascicolo! Giorni e giorni passati a completare pagine in inglese! Tra visite mediche, temi in inglese e fogli da far completare ai prof passo anche la seconda fase!
Il colloquio con le volontarie andò tutto sommato bene, anche se mi tennero dentro solo un quarto d'ora, un tempo molto breve in confronto a quello degli altri ragazzi presenti.
Passarono due mesi circa da quel giorno e finalmente, il 20 febbraio, arrivò la mail dei risultati.
"Vincitore- programma annuale- Finlandia"
Ce l'avevo fatta. Avevo vinto.
